Un travaglio che non ha mai fine
5 Aprile 1992, inizia il bombardamento a Sarajevo. In un periodo di guerra e di dolore, dei ragazzi, sotto i detriti, suonano musica rock. Melodie che fanno percepire la voglia di riscatto, di ricominciare da zero. Partendo da qui, lo psicologo Roberto Collovati presenta il suo nuovo libro “Aggressività e violenza maschile al tempo della globalizzazione”. Introdotto dall’amico d’ infanzia Franco Calabretto il 19 Settembre 2018 alle 10 presso il Ridotto del Teatro Verdi a Pordenone, l’autore fa trasparire il desiderio di ricordare il passato per affrontare il futuro con maggior consapevolezza., tenendo presente che le donne fin dal principio hanno sopportato la prepotenza degli uomini: il “travaglio delle donne”, così lo chiama lo psicologo.
Un travaglio che non ha mai fine.
“Sono vecchio abbastanza per essere un uomo libero, posso dire quello che penso: ci sono autorità in tutto il mondo che promuovono movimenti misogini.” afferma Collovati.
Uomini spaventati che si sentono minacciati dalla forza emotiva delle donne. Il sesso che ha sviluppato capacità empatiche migliori. Forse derivate da un contesto sociale più sfavorevole?
Pakistan. Un autobus pieno di uomini si ferma dando la possibilità a questi di violentare una ragazza.
Europa. I bambini vengono plasmati dai genitori e da una società tecnologica che indebolisce la loro capacità di giudizio.
Aprono e chiudono l’incontro due brani di Bach interpretati da Maria Lincetto. Che si tratti di Bach o di rock il linguaggio della musica è universale ed insegna a “combattere per il futuro”, a quanto pare minato dalla conclusione pessimistica di Roberto Collovati che vede l’uomo moderno rinchiuso in una sorta di campo di concentramento in cui invece di essere libero è schiavo della tecnologia e della rete.
Federica Costalonga e Ines Rrokaj