Giorgio Fontana, Prima di noi
Sabato 10 ottobre 2020 si è tenuta in diretta streaming, dalla Fondazione Bottari Lattes di Monforte D’Alba, un’intervista, condotta dal direttore della Fondazione Bottari Lattes, che ha visto come protagonisti gli scrittori Valeria Parrella e Giorgio Fontana e come pubblico gli alunni delle giurie scolastiche di tutta Italia, collegati in streaming, ad eccezione della giuria locale di Alba e Savigliano che ha potuto partecipare in presenza.
Giorgio Fontana ha presentato il suo libro Prima di noi, pubblicato da Sellerio nel 2020. Il libro ripercorre le numerose vicende attraversate da quattro generazioni della famiglia friulana dei Sartori. La storia inizia con il fuggitivo Maurizio Sartori che, dopo la ritirata di Caporetto, scappa e sposa Nadia Tassan, figlia del proprietario del casale dove era nascosto il soldato. Nadia gli darà tre eredi: Gabriele, Domenico e Renzo, che attraverseranno gli anni del fascismo in Italia e della guerra. Domenico muore in Nordafrica, Gabriele riesce a salvarsi fuggendo e Renzo vorrebbe entrare a far parte dei gruppi partigiani, ma la madre glielo proibisce, decisione che il giovane non perdonerà mai. I due superstiti si sposano ed emigrano con le proprie famiglie in Lombardia, mentre la madre ritorna nel casale dove aveva trascorso l’infanzia. La terza generazione è composta da Eloisa, Davide, Diana e Libero e la successiva da Dario e Letizia. Sarà quest’ultima, dopo aver ritrovato una lettera mai aperta della bisnonna Nadia, a dare un senso al vissuto di tutta la famiglia.
Elemento distintivo di questo romanzo è la contestualizzazione della storia in un arco temporale molto ampio: il XX secolo. La difficoltà maggiore, secondo l’autore, è stata conferire “vividezza” al romanzo, non permettendo al contesto storico di sovrastare le storie dei singoli personaggi. Fontana ha perseguito l’intento di riferire i fatti accaduti a chi “è stato prima di noi” in maniera non superficiale, ma cercando, anche nel linguaggio, di dotare i personaggi di una voce viva. All’inizio, infatti, il linguaggio è dall’autore definito “caldo e rurale”, in quanto arricchito da espressioni dialettali, tipiche delle terre in cui è ambientato il romanzo, che conferiscono alla comunicazione dei personaggi e ai personaggi stessi un tono realistico. Solo alla fine, poi, il linguaggio diventa più freddo, per rispondere all’esigenza di dare maggior immediatezza alla rappresentazione della contemporaneità.
Per scrivere il suo libro l’autore si è ispirato principalmente a due romanzi: Una questione privata di Beppe Fenoglio e Maria Zef di Paola Drigo; in particolare da quest’ultimo ha in parte ripreso riguarda l’ambientazione nelle montagne del Friuli nel Novecento.
Verso la fine dell’incontro Giorgio Fontana ha risposto a una delle domande poste dagli studenti presenti, ovvero l’origine dell’ideazione del titolo. A questo proposito Fontana ha precisato che molte volte gli autori devono mediare con la casa editrice per cercare un titolo commercialmente accattivante e che nello stesso tempo rispecchi il contenuto del libro. Il titolo di Prima di noi è nato dall’idea dell’autore di abbinare la prima persona plurale, “noi”, alle ultime tre parole della citazione iniziale di una pagina di Rainer Maria Rilke “questo, fanciulla, fu prima di te”.
Angela Munini (2 ASci) e Silvia Pituello (2 Bsca)