Intervista alla giuria tecnica del festival
Immediatamente dopo la conversazione avuta con Irene Avataneo, siamo riusciti a intervistare tre membri della giuria tecnica, Giulio Ferroni, Enzo Restagno e Valter Boggione (nella foto), i quali si sono resi disponibili a raccontarci a grandi linee il lavoro che svolgono per il festival.
Non c’è mai una linea politica culturale per la scelta dei libri, una tematica da prendere in considerazione: i cinque romanzi finalisti e vincitori sono selezionati da una lista di ottanta romanzi provenienti dai 5 continenti a seguito di numerosi dibattiti tra i vari giurati. I tre critici hanno sottolineato inoltre come nella scelta dei libri non venga considerato minimamente il fatto che la premiazione dipenda anche dai ragazzi, ma sono designati i testi giudicati oggettivamente di maggior valore letterario. Hanno affermato che questa è stata un’annata particolarmente fortunata dal punto di vista dei finalisti, poiché non ogni anno il premio si ritrova con una cinquina di libri di tale spessore letterario.
Giulio Ferroni ha infine messo in risalto come in questa edizione ci sia stato effettivamente un viaggio in tutte le dimensioni del mondo, dalla taiga siberiana al Vietnam, dalla Cina fino agli Stati Uniti e al Canada dei rifugiati ed infine con il romanzo “Leggenda privata” di Michele Mari in una dimensione intima e privata.
Elogiatissimo il capolavoro di Yu Hua, vincitore della sezione “Il Germoglio”, che indaga e descrive le contraddizioni di un mondo comunista. Il romanzo è stato talmente apprezzato che secondo i critici avrebbe potuto tranquillamente essere un’altra “Quercia” da premiare.
Michele Brusadin - 4B SCI