Il Sudtirolo, un esempio per un’Italia che va a rotoli
“Tre ragazzi, il Sudtirolo in fiamme, i segreti della Guerra fredda” è il sottotitolo che riassume e dipinge perfettamente la situazione che Lilli Gruber, scrittrice e giornalista di Bolzano, ha voluto raccontare nel suo ultimo libro dal titolo “Inganno”, presentato in occasione di Pordenonelegge.
Il Sudtirolo, che l’autrice ha definito sua “Heimat” (casa), è un fazzoletto di terra che è sempre stato conteso dalle potenze mondiali a causa della sua posizione strategica. Durante la Guerra fredda, per esempio, le potenze europee e gli Stati Uniti volevano militarizzare il suo territorio perché pensavano che dal Passo del Brennero sarebbero passati i sovietici per iniziare la conquista della penisola italiana.
Il titolo è dovuto alla natura della guerra che era scoppiata in Sudtirolo durante gli anni ‘60, che Lilli Gruber definisce “Guerra di spie”, durante la quale nulla era come sembrava e coloro che erano visti come liberatori erano in realtà coloro che volevano militarizzare e occupare la regione.
La giornalista, che nella sua carriera è stata sempre impegnata in politica, pensa che il Sudtirolo descritto nel romanzo sia specchio dell’Italia in cui ci troviamo oggi, dove i sovranisti stanno cercando di distruggere l’Europa e minacciando la pace, dimostrando di non avere memoria di quanto successo solamente nel secolo scorso. Un’Europa che rischia di subire un disfunzionamento della democrazia, a causa dell’odio, della violenza, del maschilismo e dell’incompetenza.
L’autonomia che è stata data al Trentino-Alto Adige, che è una regione a statuto speciale, è stata sfruttata al meglio dai cittadini, che hanno creato benessere e armonia senza compromettere la centralità dello Stato e l’appartenenza all’Unione Europea, per questo deve servire come esempio.
Non abbiamo bisogno degli stati autonomi, dei nazionalismi; sono i cittadini che fanno la differenza.
Alessandro Pagotto