Da Pordenone ad Alba
Molti ragazzi si sono cimentati a capofitto in questa particolare esperienza, come in molte altre occasioni, senza sapere cosa ci sarebbe stato dall’altra parte. Il progetto, avvolto all’inizio dall’incertezza riguardo l’evoluzione pandemica, era stato semplicemente spiegato come la possibilità di diventare dei piccoli giornalisti che parlano di libri. La prima cosa che si è potuta notare dell’intero programma del progetto è stata la possibilità di fare un viaggio, che non era stato confermato fino a solo un mese dalla partenza effettiva. Tutte le partecipanti erano molto entusiaste, sia per riuscire a fare una “pseudo-gita”, ma anche e soprattutto perché è stata offerta, per la prima volta, la possibilità di provare cosa significa essere un giornalista all’interno di un evento live. Che siano in una platea davanti a degli attori, degli scrittori o dei politici, i giornalisti sono sempre pronti a raccogliere informazioni. Al termine dell’evento più importante di tutti, la premiazione del vincitore, l’esperienza aveva già conquistato tutte noi ragazze partecipanti. Oltre a ciò, siamo riuscite a stare insieme a delle persone di età diverse e, soprattutto, che non conoscevamo. Infine la vera passione che ci ha legate di più è stato il forte amore per la lettura, una passione ormai un po’ sottovalutata, ma di sicuro estremamente gratificante.
Matilda Marcon (3 B Sci) e Eleonora Gardonio (4 D Lin)