Auōur AvaOlafsdottir e il dado Knorr
Nata nella fredda Islanda, che diventa la vera e propria protagonista della sua ultima pubblicazione, Auōur Ava Ólafsdóttir cerca di dispiegare le trame del suo ultimo libro e lo fa, di fatto, rivelando se stessa, o meglio, quell'individuo che lei è e non è, quella persona a lei sconosciuta che è manifesto della contraddizione umana, fulcro de "La vita degli animali".
Dýja, l’apparente protagonista del romanzo, porta avanti una ricerca assidua e, come potrebbe sembrare, fine a se stessa, tra la pagine scritte dalla stravagante zia Fifa, ostetrica che parla del buio, della luce e di tutte le semplici meraviglie nascoste dell’esistenza, capricciosa e delicata, come gli intrighi del romanzo. La luce, in islandese “yussum”, diventa simbolo di maternità: il parto è il confine tra le due realtà coesistenti, che tra stelle e buie cantine si intrecciano, facendo dell’uomo una piccola e ingarbugliata contraddizione in balìa del forte vento d’Islanda.
La protagonista diventa simbolo dell’indagine senza tempo relativa a questa natura ineffabile, di cui il romanzo presenza l’essenza concentrata, una riduzione che l’autrice paragona al “dado Knorr”.
Ingrid Bisoc (4 E Sci) e Aurora Bonetti (3 B Sci)